di Nick Bullock

Se qualcuno pensa che i racconti biografici degli alpinisti in fondo si rassomigliano tutti per relazioni e sensazioni in buona parte scontate, con “Arrampicare libera” troverà una lettura che lo costringerà a ricredersi. Anche perché l’arrampicatore, che qui scopriamo insieme come abilissimo scrittore, non è stato il solito ragazzo nato con la passione per la montagna e cresciuto a contatto con le pareti che ogni giorno lo sfidavano. Per Nick Bullock la montagna si è presentata invece come risposta senza alternative alla sfida esistenziale dell’assoluta libertà. È stata questa sfida a strapparlo tardivamente, in età non più adolescenziale, dalla sua occupazione di custode carcerario verso il miraggio di libertà incondizionata che lui intravedeva nel mondo dell’arrampicata. Una volta incamminato su questa strada, per l’alpinista britannico sono scomparsi limiti e confini, ed è così che le sue storie sono diventate tanto personali da risultare imprevedibili e nuove. Ben raccontata, certo, ma senza dubbio tremendamente avvincenti per la straordinarietà delle imprese impossibili che lui è riuscito a realizzare. Non si potrebbe rivolgere migliore invito alla lettura del suo libro, che citando alcune replica uhren significative parole che il traduttore per l’edizione italiana, Lorenzo Frusteri, ha inserito nella prefazione che ne ha fatto: “Si sprofonda in questo libro. Si fa una passeggiata in una mente insoddisfatta, piena di fantasmi, che si nutre di arrampicata per sopravvivere, sacrificando ogni altro aspetto. Ogni cosa è un mezzo, i soldi sono un mezzo, il lavoro è un mezzo, le persone sono un mezzo. Mezzi per raggiungere una vetta, mezzi per trovarsi in cima al North Stack”.
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- 264 pagine
– copertina con 2 risvolti
- foto b/n
– formato cm. 20x12,5
– Euro 19,00=
Collana “I RAMPICANTI” – Edizioni Versante Sud