I nostri figli
Karma Tharchin
Si tratta di due piccoli ospiti del TVC (Tibetan Children’s Villages), il villaggio che a Choglamsar accoglie circa 1500 bambini e ragazzi tibetani, dai due ai diciotto anni, orfani sfortunati o figli di profughi e di nomadi tibetani o di gente poverissima, priva di mezzi per il loro mantenimento.
Il villaggio sorge a quota 3500 metri nel Ladakh, piccola regione Indiana ai confini con la Cina, tra l’Himalaya e il Karakorum: qui l’organizzazione del villaggio, nella quale opera un personale di servizio di circa 300 unità, tra cui molti degli ex ragazzi in precedenza assistiti, prevede di dare a tutti un’istruzione di buon livello per avviarli al lavoro artigianale o intraprendere l’indirizzo professionale.
La triste situazione di questi bambini aveva mosso in un primo tempo alcune associazioni umanitarie elvetiche ad attivare un’impegnativa operazione di assistenza attraverso il loro trasferimento in Svizzera. Non parve però questo il modo più valido di risolvere un problema che doveva contemplare anche l’aspetto psicologico dei fanciulli, e così una cinquantina di anni fa, su iniziativa della sorella del Dalai Lama, si avviò la nuova soluzione che consentiva ai ragazzi di rimanere nel loro ambiente comunitario, nel calore culturale della loro fede religiosa.
Certamente il problema di questa popolazione e di questi bambini non era sfuggito e non aveva lasciato indifferenti nemmeno i numerosi alpinisti che ininterrottamente attraversano la loro regione, e mai era mancato il loro generoso contributo umanitario. Non si poteva però sentirsi tranquilli e soddisfatti soltanto con qualche gesto di solidarietà, per cui anche da parte dei singoli alpinisti fu salutata con favore l’iniziativa del villaggio, che poteva essere sostenuta anche attraverso l’adozione a distanza dei piccoli ospiti.
Tsering Dorejee
Già nel 2005 alcuni soci del gruppo Gamma e della sezione U.O.E.I. di Lecco, transitando per il Ladakh in occasione di una spedizione di genere alpinistico e una a carattere di trekking, avevano iniziato un rapporto di simpatia e di sostegno con il TVC di Choglamsar, a pochi chilometri dalla capitale Leh: una relazione non certo effimera e formale se un nuovo incontro, simile al precedente, veniva subito programmato e ripetuto nel periodo luglio e agosto del 2007 da parte dei Gamma Daniele e Robi Chiappa, assieme ad altri tre soci della U.O.E.I.
Nel frattempo si era costituita con sede ad Abbadia Lariana in provincia di Lecco una Associazione, la Italian Amala Onlus, che si proponeva come scopo la collaborazione con le famiglie italiane che supportano l’iniziativa del TVC, incentivando soprattutto le adozioni a distanza. Sono infatti ormai molte in tutta Italia le famiglie e i cittadini che si sono assunti questo impegno, che si sta rivelando ancora più urgente e necessario dopo i recenti episodi di intollerante repressione nei confronti della popolazione tibetana da parte degli invasori cinesi. Solo nella zona di Lecco, dove questa iniziativa ha preso il via, in due anni di “passa parola” si è riusciti ad adottare una quarantina di bambini. In aggiunta al suo impegno prioritario, l’Associazione Italian Amala l’estate scorsa ha organizzato con il contributo di Cobat, il Consorzio Nazionale per lo smaltimento delle batterie al piombo esauste, la “Carovana Cobat – Italian Amala sul tetto del mondo”, una spedizione solidale per portare un ingente carico di generi di assoluta necessità da destinare ai 1500 ragazzi ospiti del villaggio.
Gamma e U.O.E.I. si augurano adesso che quella che è stata una loro comune decisione sociale nel senso della solidarietà richiesta dalla più urgente attualità, possa costituire uno stimolo personale rivolto ai loro soci e a molti altri cittadini del nostro territorio per l’adozione a distanza di qualche sfortunato ospite del Villaggio dei Ragazzi Tibetani.
Il Ladakh è una provincia dello stato del Jammu & Kashmir, lo stato situato nel nordovest dell’India, tra Himalaya e Karakorum. Fisicamente, etnicamente e culturalmente appartiene al Tibet, ma politicamente all’India. Ha una superficie pari a quasi tutto il nord dell’Italia ed è abitato da poco più di centomila persone.